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Top Ten e percorsi tematici

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Scopo di questa pagina è suggerire liste bibliografiche, percorsi tematici, premi letterari, etc
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o bibliografie utili per la stesura della tua tesi di laurea, rivolgiti al bibliotecario.

 


Alcune  biblioteche del vicentino curano e aggiornano link ai percorsi tematici. A titolo di esempio: 




 


Ecco alcuni link qui di seguito:

 

 

Indice dei 100 libri da leggere

 

-Epica
-Classici antichi
-Classici

-Classici moderni

-Fiabe, favole e romanzi fantastici

-Fantasy

-Fantascienza

-Poliziesco

-Avventura

-Opere moderne
                                                                                                                                                     100 libri da leggere 

 


Epica

  1. L’epopea di Gilgameš: perché è l’opera più antica che ci è giunta. È quindi la prima opera e, se volete essere lettori, dovete cominciare dall’inizio.

  2. La Bibbia: perché è il libro dei libri e, atei o meno, andrebbe letto. Magari vi servirà per citarne qualche verso in ogni occasione, come si vede fare nei film americani. Magari vi darà spunti per scrivere qualche storia.

  3. Iliade di Omero: perché è la prima opera in cui compare Ulisse. Perché è un caposaldo della letteratura.

  4. Odissea di Omero: perché l’opera dedicata a Ulisse e per gli altri motivi di cui sopra.

  5. Eneide di Virgilio: perché è un poema nostrano e quindi dobbiamo leggerlo. E perché si parla del cavallo di Troia. E perché è arrivato fino a noi salvandosi dal rogo.

  6. Orlando Furioso di Ludovico Ariosto: perché non è facile da leggere e allora va letto. Perché ha superato l’Orlando innamorato del Boiardo.

  7. La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso: perché in questo poema il poeta introduce delle novità rispetto all’epica cavalleresca, come l’elemento fantastico adattato al Cristianesimo. E perché è la sua opera più importante.

  Classici antichi

  1. Gargantua e Pantagruele di Francois Rabelais: perché è irriverente e divertente. Perché è un romanzo folle come i giganti protagonisti e l’autore stesso. E perché ha fatto storia.

  2. Il fantasioso cavaliere Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes: perché è l’opera di cui tutti hanno sentito parlare ma ben pochi l’hanno letta. E perché è piena di episodi assurdi e grotteschi e avventure comiche a non finire.

  3. La Divina Commedia di Dante Alighieri: perché è un’opera divina. Perché è nostrana. Perché è immensa. Perché è indimenticabile. Perché Dante è Dante e non si discute.

  4. Il Milione di Marco Polo: perché è un’altra opera intramontabile e perché è un pezzo di storia antica. E perché, come il Don Chisciotte, tutti ne abbiamo sentito parlare, ma chi l’ha letto?

  5. Decameron di Giovanni Boccaccio: perché sono 100 novelle per 10 (déka) giorni (hēmeròn). Perché è un caposaldo della letteratura trecentesca. Perché fu censurato in varie epoche.

  6. De Bello Gallico di Giulio Cesare: perché è un affascinante diario delle guerre in Gallia. Perché possiamo conoscere la forza dell’Impero Romano. E sorridere al tentativo di Uderzo di cambiare la storia con il suo Asterix.

  7. Il Principe di Niccolò Machiavelli: perché è una delle opere massime della letteratura. Perché fu uno dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica. Perché è un trattato su cui si basa la politica moderna.

  8. Amleto di William Shakespeare: perché è una delle tragedie più famose al mondo, delle più tradotte e citate e delle opere più conosciute del poeta.

  Classici

  1. I promessi sposi di Alessandro Manzoni: perché lo abbiamo odiato a scuola. Perché è il primo romanzo storico italiano. E perché Manzoni va letto e basta.

  2. David Copperfield di Charles Dickens: perché è un romanzo di formazione che mostra lo sfruttamento minorile e femminile nelle fabbriche durante la rivoluzione industriale. Perché è il romanzo a cui Dickens era più attaccato.

  3. I fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij: perché è l’ultimo romanzo dell’autore e perché è ritenuto il capolavoro della letteratura ottocentesca e perfino di ogni epoca.

  4. Frankenstein di Mary Wollstonecraft Shelley: perché tutti abbiamo visto il film, ma quanti abbiamo letto il libro? E perché è il primo romanzo di fantascienza. Ma è anche un romanzo drammatico. E una bella narrazione epistolare.

  5. Moby Dick di Herman Melville: perché è considerato il capolavoro della letteratura americana di quella corrente definita “American Renaissance”, perché è una lettura che ogni ragazzo dovrebbe fare.

  6. Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas: perché è forse l’opera migliore di Dumas. Perché parla di ingiustizie e vendetta. E perché le fughe dai carceri sono sempre belle.

  7. I miserabili di Victor Hugo: perché anche questo è uno dei romanzi più importanti dell’800. Perché Hugo ci mostra i ceti più bassi della società.

  8. Le avventure di Tom Sawyer di Mark Twain: perché è un romanzo divertente e avventuroso. Perché narra della vita di un bambino del Sud degli USA. E, dato che ci siete, leggetevi anche il seguito-che-seguito-non-è: Le avventure di Huckleberry Finn, dove Twain dimostra ai lettori come si scrive un romanzo narrato da un ragazzo senza cultura.

  9. Il richiamo della foresta di Jack London: perché è un libro che racchiude l’essenza della natura selvaggia. Perché se ami gli animali, non puoi perderti questa storia. E a questo punto continuate la lettura con Zanna bianca, perché rappresenta un punto di vista opposto del romanzo precedente e perché ci fa capire molto dei cani e dell’uomo.

  10. Jane Eyre di Charlotte Brontë: perché è un romanzo che critica la politica e la società dell’Inghilterra vittoriana e è il capolavoro dell’autrice. Perché è una storia che risulta sempre attuale.

  11. Guerra e pace di Lev Tolstoj: perché è un capolavoro di tecnica narrativa e è epico e immenso come i fatti che descrive. Perché va oltre il romanzo storico.

  12. Dracula di Bram Stoker: perché è l’unica storia di vampiri che vale la pena leggere. Perché tutto il resto della letteratura sui vampiri non ha nulla di valido né originale. Perché Stoker riesce a spaventare con un romanzo epistolare.

  13. Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne: perché forse è il romanzo più noto di questo grande autore, perché ci porta in un incantato mondo sottomarino e ci fa conoscere l’enigmatico Capitano Nemo.

  14. Cuore di Edmondo De Amicis: perché forse è uno dei romanzi italiani più famosi. Perché ci parla di povertà, guerra, eroismo, scuola. Perché è un diario. Perché una raccolta di episodi. Perché è un’opera sempre valida.

  15. Incompreso di Florence Montgomery: perché è una storia drammatica e ci mostra la sensibilità di un bambino incompreso dagli altri, primo fra tutti dal padre.

  16. Ultime lettere di Jacopo Ortis di Ugo Foscolo: perché è il primo romanzo epistolare italiano. Perché parla di temi cari all’autore, come eroismo, patria, società.

  17. Tutti i racconti di Edgar Allan Poe: per conoscere tutti i lati del poeta maledetto. Perché Poe non è sinonimo di terrore, ma deve esser visto come un grande e versatile autore.

  18. Germinal di Emile Zola: perché è un inno ai minatori. Perché, meglio di altri, mostra al pubblico le condizioni dei lavoratori nelle miniere, il loro sfruttamento, la povertà, la fame, la morte.

  19. Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde: perché forse ci insegna che dobbiamo accettare lo scorrere del tempo e che tutto, prima o poi, svanisce, anche la bellezza.

  20. Quo vadis? di Henryk Sienkiewicz: perché ha permesso all’autore di ricevere il Premio Nobel per la letteratura. Perché ci fa conoscere il mondo della Roma imperiale con le sue differenze ideologiche.

  21. La capanna dello zio Tom di Harriet Beecher Stowe: perché è forse la storia più famosa sulla schiavitù d’America. E perché è un classico che un tempo si leggeva da ragazzi.

  22. Il Rosso e il Nero di Stendhal: perché questo titolo simbolico nasconde la passione e la morte, perché è un grande romanzo psicologico e realistico sulla Francia del 1830.

  23. Fame di Knut Hamsun: per conoscere questo autore norvegese e la sua forza narrativa. Perché si parla di disoccupazione e stenti e di un personaggio che lotta per affermarsi come scrittore.

  24. Piccolo mondo antico di Antonio Fogazzaro: perché è il capolavoro dell’autore e perché è una testimonianza dell’Italia a cavallo fra la prima e la seconda guerra d’Indipendenza.

  25. La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne: perché non è solo uno dei libri più venduti negli USA e uno dei capisaldi della letteratura americana del ’900, ma perché esplora il tema dell’adulterio nella società puritana.

  26. Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen: perché è il romanzo più famoso dell’autrice e ci dà un quadro chiaro e anche critico della società inglese provinciale di fine ’700.

  27. I Malavoglia di Giovanni Verga: perché è uno dei più famosi romanzi nostrani e ci mostra la Sicilia di metà ’800, una famiglia patriarcale con i suoi dolori, gli affetti e i destini dei vari personaggi.

  28. Canti di Giacomo Leopardi: perché la poesia va letta e perché qui siamo di fronte a un poeta unico. Sentiamo sempre parlare gli inglesi di Keats, Byron e Shelley. Be’, noi abbiamo, tra gli altri, Leopardi.

  29. Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: perché ha avuto una travagliata pubblicazione, rifiutato da due grandi editori e infine pubblicato, dopo la morte dell’autore, da un terzo editore. E perché divenne il primo best seller italiano, vendendo oltre 100.000 copie e vincendo il Premio Strega.

  Classici moderni

  1. Il grande Meaulnes di Alain Fournier: perché è una sorta di diario di scuola, di ricordi perduti. Perché è l’unica opera di questo autore francese scomparso nella Prima Guerra Mondiale.

  2. Se una notte d’inverno un viaggiatore di Italo Calvino: perché è un grande esempio di metanarrativa e di letteratura postmoderna. Perché dopo la lettura ti interrogherai sulla sua genialità di questo autore. Perché come italiano non puoi non leggere Italo Calvino.

  3. Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello: perché è un romanzo di riflessione, filosofico, una storia in cui l’autore sintetizza perfettamente l’individuo, essere che consiste di centomila aspetti e di nessuno.

  4. Il giuoco delle perle di vetro di Herman Hesse: perché ci porta in uno dei lontani e magici mondi di Hesse, nella sua complessa fantasia, nelle sue storie così profonde e fatte di tantissime altre storie.

  5. Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Celine: perché è un romanzo folle, primo dell’autore, e perché è una storia nichilista e rappresenta uno stile narrativo nuovo e che lascia il segno.

  6. Una pinta d’inchiostro irlandese di Flann O’Brien: perché è un altro folle libro, un esempio di antiromanzo, perché è un romanzo che contiene un romanzo che ne contiene un altro ancora. Perché solo la mente di O’Brien avrebbe potuto partorirlo.

  7. Una giornata di Ivan Denisovič di Aleksandr Isaevič Solženicyn: per conoscere l’angoscia dei gulag e i tempi in cui ti davano 30 anni per semplici sospetti. Un romanzo che dura una sola giornata, ma che vi sembrerà non finire mai.

  8. Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald: perché ci fa conoscere un’America dei primi anni ’20, con i suoi peccati, i suoi miti e le sue contraddizioni.

  9. Don Camillo di Giovannino Guareschi: perché è un’opera che mescola satira e costume, che ci fa tornare indietro nel tempo, che mette a confronto Chiesa e Stato, religione e politica. Ma soprattutto perché è un grande esempio di storia italiana.

  10. Penna vagabonda di Virgilio Lilli: perché è un’opera famosa di un autore poco conosciuto, o troppo poco menzionato, ma è un’antologia di racconti di un grande giornalista e della sua penna vagabonda.

  11. La fattoria degli animali di George Orwell: perché è un grande romanzo satirico e ci dimostra che l’orchestra può cambiare, ma la musica non cambia mai.

  12. Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar: perché non è solo un romanzo storico, perché è anche una biografia, storia narrata in forma epistolare che ci mostra una Roma del II secolo d.C. Perché è il capolavoro dell’autrice e uno dei capolavori della letteratura moderna.

  13. Il buio oltre la siepe di Nelle Harper Lee: perché è un’altra testimonianza del razzismo che imperversava nell’America degli anni ’30 e perché ha fatto vincere alla scrittrice il Premio Pulitzer.

  14. Il nome della rosa di Umberto Eco: perché è un romanzo moderno ma scritto come se fosse un classico. Perché è un giallo storico che ci mostra un Medioevo crudele e realistico.

  15. Il Maestro e Margherita di Michael Afanas’evič Bulgakov: perché ci mostra la durezza dell’Unione Sovietica degli anni ’30 e perché è uno dei capolavori della letteratura russa. E perché è uno dei tanti romanzi che ha subito censure.

  16. La coscienza di Zeno di Italo Svevo: perché è uno dei più famosi romanzi italiani e uno dei capolavori della letteratura novecentesca e perché rappresenta una critica contro la psicoanalisi.

  17. Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust: perché è stata definita l’opera letteraria più grandiosa mai esistita. Perché è un romanzo monumentale in 7 volumi.

  18. Via col vento di Margaret Mitchell: perché è bene conoscere dal vero la storia da cui hanno tratto uno dei film più visti di sempre.

  19. Il processo di Franz Kafka: perché Kafka ci fa precipitare in storie apparentemente impossibili, ma che, a leggerle con attenzione, non sono altro che una distorsione romanzesca della realtà.

  20. Canne al vento di Grazia Deledda: perché Deledda è stata la prima scrittrice italiana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la letteratura. Perché nella sua narrativa c’è tutto il dramma dell’esistenza umana e ancor più lo si trova in questo romanzo.

  21. I ragazzi della Via Pál di Ferenc Molnár: perché è un classico per ragazzi. Perché parla di bande di ragazzini e di lotte di territorio. Perché è uno dei più famosi romanzi ungheresi.

  22. Il cucciolo di Marjorie Kinnan Rawlings: perché è una storia che racconta il rapporto di un bambino e un cerbiatto. Perché è una storia di separazione e dolore. Perché parla di impossibili convivenze.

  23. La montagna incantata di Thomas Mann: perché non è facile decidere quale opera leggere di questo grande autore, ma forse questo romanzo contiene molti temi cari a Mann.

  Fiabe, favole e romanzi fantastici

  1. Favole di Esopo: perché sono storie antiche di 2500 anni, ma ancora valide e attuali. Perché da molte delle sue favole sono tratte espressioni che ancora usiamo.

  2. Fiabe di Fedro: perché ha ripreso l’opera di Esopo, riscrivendo molte delle sue storie in versi. Perché fu comunque un grande favolista, che ebbe successo solo in età moderna.

  3. Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi: perché è la favola più bella in assoluto. Perché è una favola tutta italiana. Perché può essere considerata una “favola di formazione”.

  4. Fiabe di Hans Christian Andersen: perché ha creato un corpus di storie che ancora si leggono, scrivendole direttamente dai suoi ricordi, dal folklore, dalle storie che sentiva da bambino.

  5. Fiabe dei Fratelli Grimm: perché hanno raccolto le storie della tradizione tedesca e hanno rielaborato antiche fiabe di altre paesi.

  6. Il meraviglioso mago di Oz di Lyman Frank Baum: perché è una favola allegorica e perché vi farà volare con la fantasia in una terra magica e lontana. Perché è stato bandito e polemizzato. E perché è la prima vera fiaba americana.

  7. Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll: perché è un romanzo allegorico e satirico, perché contiene il succo dell’epoca britannica del tempo, perché è una storia nata per gioco e divenuta di successo mondiale. È d’uopo leggere anche il seguito, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.

  8. Fiabe del Reno di Clemens Brentano: perché sono 4 fiabe che l’autore mai pubblicò in vita, nate dalla sua potente fantasia e dedicate al fiume Reno, fiabe così musicali e così magiche da diventare indimenticabili.

  9. Le mille e una notte: perché sono novelle avvincenti di terre lontane. Perché sono la testimonianza dei paesi orientali e storie così diverse fra loro e così piene di fantasia.

  10. Peter Pan di James Matthew Barrie: perché è una delle storie più famose al mondo e perché la sua genesi proviene da una storia drammatica, dalla prematura scomparsa del fratello dell’autore. E perché tutti noi, sotto sotto, vorremmo restare bambini per sempre.

  Fantasy

  1. Il Signore degli Anelli di John Ronald Reuel Tolkien: perché è il romanzo fantasy per eccellenza. Perché dopo ben poca originalità è apparsa nel genere. Perché non potete vedere il film (riduttivo e non troppo fedele) senza aver letto il romanzo. Se siete appassionati di Fantasy e epica, allora leggete anche Il Silmarillion, perché è un’opera immensamente fantastica, un esempio unico di mitopoiesi che ci fa entrare nella mente di Tolkien e nella sua genialità.

  2. La storia infinita di Michael Ende: perché non potete non leggere un romanzo di 26 capitoli, ognuno dei quali inizia con una diversa lettera dell’alfabeto, a cominciare ovviamente dalla A. Perché è il romanzo più conosciuto di Ende e perché anche questo è un metaromanzo, un fantasy fiabesco che non si può non leggere.

  Fantascienza

  1. Ubik di Philip K. Dick: perché è considerato il capolavoro dell’autore. Perché è il prodotto di una fantasia sfrenata e allucinante. Perché Dick è uno dei più innovativi e geniali autori di fantascienza.

  2. 2001: Odissea nello spazio di Arthur C. Clarke: perché è un caposaldo della fantascienza. Perché è una storia che inizia milioni di anni fa e finisce in un futuro lontano.

  3. Dune di Frank Herbert: perché è il frutto di un’originale creatività. Perché vi farà respirare il deserto e la mancanza di acqua. Perché cavalcherete i vermi giganti. Perché qui ha inizio una saga suprema.

  Poliziesco

  1. Dieci piccoli indiani di Agatha Christie: perché è uno dei capolavori dell’autrice e il giallo più venduto al mondo e perché si distingue dagli altri gialli per una serie di motivi che scoprirete leggendo.

  2. Uno studio in rosso di Arthur Conan Doyle: perché è la prima storia dedicata a Sherlock Holmes, l’investigatore più famoso al mondo. Perché dopo aver letto questo romanzo non si potrà fare a meno di continuare a scoprire le indagini di Holmes e Watson. Quindi leggetevi tutta l’opera.

  3. Il giorno della civetta di Leonardo Sciascia: perché è stata la prima opera letteraria in Italia a parlare chiaramente di mafia e di ciò che comportava quell’organizzazione criminale, in un periodo in cui lo Stato ne negava l’esistenza.

  Avventura

  1. Passaggio a Nord-Ovest di Kenneth Roberts: perché è un romanzo storico sui rangers del ’700 durante la guerra franco-indiana e perché è una storia avventurosa e realistica.

  2. Tarzan delle scimmie di Edgar Rice Burroughs: perché è uno dei personaggi più famosi della letteratura e del cinema. Perché ha ispirato tante altre opere. Perché è un caposaldo del genere avventura.

  3. Dove porta il fiume di James Dickey: perché da questo romanzo hanno tratto il film cult “Un tranquillo week end di paura”. Perché è un’avventura epica e tragica alla deriva lungo un fiume di montagna. Perché ci mostra la depravazione dell’uomo e l’isolamento delle comunità montane.

  4. Il libro della giungla di Rudyard Kipling: perché è una raccolta di racconti sull’India, con il piccolo Mowgli tra i protagonisti, sorta di Tarzan indiano, che ha lasciato il segno e fatto divertire ogni lettore. Leggetevi anche Il secondo libro della giungla, con altre belle storie indiane.

  5. I Misteri della Jungla Nera di Emilio Salgari: perché è qui che l’indimenticabile Sandokan appare per la prima volta. Perché l’autore ci fa conoscere la dominazione inglese sull’India e la lotta per la libertà dei pirati.

  6. I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift: perché è un viaggio satirico e critico sui costumi e la società dell’epoca di Swift. E perché è molto di più che una serie di avventure nella terra di Lilliput e in quella dei giganti.

  7. Il viaggio sotterraneo di Niels Klim di Ludvig Holberg: perché è un romanzo poco noto, ma anticipa di oltre un secolo il più famoso Viaggio al centro della Terra di Verne. Perché anche questa storia è densa di satira e di avventure fantasiose e uniche.

  8. Robinson Crusoe di Daniel Defoe: perché, se hai sempre sognato di vivere in un’isola deserta come me, questo romanzo ti farà cambiare idea. Perché è la storia della sopravvivenza di un uomo in una terra isolata e senza possibilità di fuga.

  9. L’isola del tesoro di Robert Louis Stevenson: perché è la storia avventurosa di un ragazzo alle prese con i pirati e un viaggio fino a una lontana isola. E perché è uno dei più famosi libri per ragazzi e ha contribuito all’iconografia piratesca.

  Opere moderne

  1. Suttree di Cormac McCarthy: perché è poesia pura. Perché McCarthy è uno dei più grandi scrittori viventi. Perché è il suo romanzo più lungo. Perché è una storia che sovverte molte regole della narrativa.

  2. Ragtime di Edgar Lawrence Doctorow: perché è un romanzo senza una trama ben definita, ma un intreccio di storie scandito dal ritmo del ragtime. Perché è uno spaccato dell’America dai primi del ’900 alla Prima Guerra Mondiale.

  3. It di Stephen King: perché è l’opera più famosa, e forse più riuscita, del Re del Brivido. Perché è il suo capolavoro. Perché è inquietante come le paure della nostra infanzia. Perché almeno un libro del Re dovete leggerlo e allora scegliete questo.

  4. Radici di Alex Haley: perché è un lungo viaggio dell’autore indietro nel tempo fino a incontrare il suo antenato, Kunta Kinte, strappato alla sua gente d’Africa e deportato come schiavo in America.

  5. Grammatica della fantasia di Gianni Rodari: perché è quasi un libro di testo in cui uno dei più grandi narratori italiani ci parla di come si costruiscono le storie. E si raccontano.

  6. La collina dei conigli di Richard Adams: perché è un romanzo per ragazzi che devono leggere anche gli adulti e perché è una di quelle storie che non si riescono più a dimenticare.