OTTONE MENATO (1909-1991)
Ottone Menato fu giornalista ed appassionato sportivo, combattè in Africa e venne fatto prigioniero, dopo la guerra tornò a Valdagno lavorando alla Marzotto, fu fondatore del periodico "Il nostro Campanile" e scrisse diversi racconti, libri e poesie.
Nato a Valdagno il 7 giugno 1909, Fin da giovane praticò un’intensa attività sportiva: calciatore, sciatore, scalatore e scopritore di nuove vie di roccia. Esplorò le piccole dolomiti dove ora sono a lui intitolate la Tosse Menato e il Vaso Ottone. É stato Presidente della sez. locale del Cai negli anni '30- '35, e dell' Hockey Marzotto dagli anni '60 agli anni '64. Funzionario stimato e apprezzato presso la manifattura Lane della Marzotto dal '32 al '69. Combattente in A.O.I. dal 1935 al 1937. Nel settembre 1935, quando Ottone andò volontario in Africa Orientale inviava a La Vedetta fascista di Vicenza i suoi "peni" di spedizione su tipi, usi, costumi del paese di Amhara verso il confine sudanese o dell'amba di Uogherà ( le ambe sono montagne isolate di forma troncoconica dell'altopiano etiopico) nelle vicinanze del lago Tana dove la terribile stagione delle piogge portava allo spasimo la resistenza fisica e morale dei Legionari valdagnesi. Lo troviamo nuovamente combattente in Africa settentrionale nel '40 e per questo decorato con due Croci bronzee per meriti di guerra. Ferito in combattimento contro gli Inglesi, fu fatto prigioniero in India dal '40 al '46. Aveva il grado di tenente colonnello. La sua vocazione, possiamo chiamarla così, alla scrittura sia di opere narrative sia, soprattutto, giornalistica fu coltivata dagli incontri, durante la seconda guerra, quando fu fatto prigioniero e mandato in India, con giornalisti, Beppe Pegolotti (della Nazione di Firenze) e Nino Nutrizio (il futuro direttore de La Nazione) e il pittore e scrittore Enzo Benedetto, autore del Manifesto "Futurismo oggi" a cui anche egli aderisce; tali incontri e la scrittura furono anche un conforto alle forti tensioni e coercizioni psichiche del momento. Collabora e redige sia la rivista di arte varia "Alta tensione'', sia il giornaletto "Trampolino". Dopo la guerra rientra alla Marzotto, all' Ufficio Pubblicità, e al suo lavoro accompagna la collaborazione, oltre che al Bollettino, anche alla pagina letteraria di alcuni giornali con Cronache d'oltre mare (Gazzettino Sera-VE e Tempo nostro- ROMA - quindicinale di reduci delle classi 1908-1924). Iscritto all'Albo nazionale giornalisti e pubblicisti, è stato corrispondente per 21 testate a livello nazionale (fra cui Il Giorno, Il Gazzettino, Il Giornale di Vicenza, La gazzetta dello Sport); ha collaborato con altri giornali e periodici ed è stato redattore del Bollettino dei Lanifici Marzotto (Filo Diretto). Col suo spirito d'iniziativa aveva fondato il Notiziario ANLA Valdagno, pubblicazione molto apprezzata in ambito locale per la varietà e la ricchezza delle informazioni contenute che andavano dalle notizie sulle pensioni e sanità alla cronaca spicciola, passando attraverso le spigolature e i flash di storia locale. Ma il fulcro della sua attività giornalistica, in cui ha dato il meglio di se stesso può essere considerato sicuramente "Il nostro Campanile", che fonda nel 1956 , dopo essere entrato a far parte dell'Associazione PRO VALDAGNO e facendolo diventare l'organo di stampa della pro-loco presieduta allora dal Cav. Rino Marchetti. Intorno agli anni Settanta si intensificano i suoi incarichi: già nel 1964 era stato eletto Presidente del Gruppo dei Lavoratori Anziani Marzotto. Viene eletto presidente dell’Associazione Anziani per la Regione Veneto, consigliere nazionale della stessa associazione (ANLA) e Maestro del Lavoro. Scrisse, oltre ai numerosi articoli, racconti, libri e poesie. La sua produzione di scrittore l'ha posto all'attenzione anche nazionale con libri e pubblicazioni che hanno ottenuto premi e riconoscimenti ambiti. Tra i pubblicati ricordiamo: “C’è sempre un po’ di luce”, “Latin lovers”, “L’Ontano”, “Scavi a Qumran”. Ebbe dal matrimonio con Annamaria Giulini (sorella del maestro Giulini) due figli. Si spense a Valdagno il 21 settembre 1991.
(tratto da Dal Lago M, Fornasa S., Trivelli G., Dizionario biografico della Valle dell'Agno, secoli XII-XX, pp. 154-157).
Fondo Ottone Menato
Biografia Ottone Menato
Alcuni articoli su di lui:
Una biblioteca nel rifugio ricordando Ottone Menato
Latin Lovers
Senza rimpianti XY sorridente
Qui di seguito i libri di Ottone Menato e gli articoli su di lui presenti nelle biblioteche della Rete delle Biblioteche Vicentine, per vedere quelli disponibili nella Biblioteca di Valdagno è sufficiente selezionare alla voce "Biblioteca", qui a sinistra, l'opzione "Valdagno" dal menù a tendina.