DOMENICO COCCO (1882-1968)
Domenico Cocco fu un valdagnese molto attivo nella vita della sua città, fu avvocato, amministratore pubblico, giornalista e fondatore di diverse istituzioni ed associazioni.
Domenico Cocco fu un valdagnese molto attivo nella vita della sua città, fu avvocato, amministratore pubblico, giornalista e fondatore di diverse istituzioni ed associazioni.
Nacque il 13 ottobre 1882. Entrò giovanissimo nello studio dell’avvocato Sartori per poi diventare nel 1902 subagente della compagnia di Assicurazioni Generali di Venezia. Tra 1904 e 1906 fondò la sezione di Valdagno del Club Alpino e il circolo di cultura “Edelweiss”. Nel 1908 diventò segretario della Società Esercenti Commercianti e Industriali che diede vita all’antica fiera di Valdagno e alle mostre zootecniche che si tenevano in piazza Dante. In questi anni fu corrispondente da Valdagno dei giornali “Provincia di Vicenza” e “Giornale d’Italia”. Nel 1910 entrò a far parte del “Comitato pro Antenna e lapide a Felice Ferrighi” valdagnese che aveva partecipato alla spedizione dei Mille e la cui lapide si trova tutt’ora in via Marconi. Nello stesso anno diventò inoltre, consulente supplente al Monte di Pietà e l’anno dopo rappresentante SIAE. L’anno successivo fondò la Scuola Libera Popolare di Valdagno di cui rimase segretario fino al suo scioglimento nel primo dopo guerra. Nel 1912 costituì il Comitato per le onoranze ai reduci della Libia e nel settembre diventò socio del Club Ciclistico “Mascotte” di Valdagno. Il 1914 fu un anno molto impegnativo per Domenico in quanto diventò presidente dell’Associazione Trento e Trieste, assessore e consigliere comunale e seguì i lavori di preparazione della Mostra Industriale Agricola di Valdagno. L’anno successivo fu nominato presidente del Comitato di Assistenza Civile, che divenne nel 1917 Ente Morale. Gli fu inoltre affidata la carica di presidente dell’Ufficio Notizie alle famiglie dei Militari per la quale venne decorato con la medaglia di bronzo. L’anno successivo, dopo la disfatta di Caporetto (24 ottobre 1917), si offrì di inviare periodiche notizie al Comando della Prima Armata e per tutto il periodo della guerra fu Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti in Guerra, sezione di Valdagno. Tra il 1915 e 1962 ricoprì diversi ruoli nel Consiglio di Amministrazione della locale Banca Popolare e seguì numerose altre iniziative impegnandosi su più fronti, nel 1941 venne nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Il 28 febbraio 1927 si sposò con Rita Zordan da cui ebbe tre figlie: Natalia Maddalena (chiamata Natalina), Erma Laura Caterina e Milla Domenica Rita. Tra il 1928 e il 1931 ricoprì il ruolo di giudice conciliatore presso il Comune di Valdagno. Nel 1929 venne sciolta l’Unione Sportiva Pasubio, che era stata fondata da Cocco nel 1907. Il secondo dopo guerra lo vide impegnato nella ricostruita Scuola Libera Popolare locale e nel 1941 venne nominato Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Morì il 30 gennaio 1968 e dopo alcuni anni, la moglie Rita donò il fondo alla Biblioteca Civica Villa Valle.
Morì il 30 gennaio 1968 e dopo alcuni anni, la moglie Rita donò il fondo alla Biblioteca Civica Villa Valle, in esso sono raccolti i documenti di una vita che raccontano le sue attività dal 1915 fino alla morte e con esse la vita della città di Valdagno.
(tratto da Dal Lago M., Fornasa S., Trivelli G., Dizionario Biografico della Valle dell'Agno, secoli XII-XX, pp. 59-61).
Parte della donazione Cocco è costituita da libri che sono stati di sua proprietà, questi sono stati catalogati mantenendo l'unità della loro provenienza, mentre i documenti dell'archivio personale sono stati catalogati come Fondo Domenico Cocco.
Biografia Domenico Cocco
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