Laura Brunello

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R: Dove non mi hai portata - Maria Grazia Calandrone

Se "Splendi come vita", nel quale Maria Grazia Calandrone ci raccontava del suo rapporto con la mamma adottiva, era un bellissimo libro, per quest'ultimo c'è da scomodare il termine "capolavoro". L'autrice ci conduce con la perizia di un detective in un viaggio a ritroso in un'Italia che ormai è scomparsa, alla ricerca della storia dei suoi genitori biologici. Una vicenda drammatica che si dipana dal sud al nord del nostro Paese negli anni del dopoguerra e del boom economico. I pregiudizi e l'arretratezza, spesso nascosti dietro una coltre di religiosità e rispetto delle tradizioni familiari, rendono l'esistenza di Lucia, la mamma di Maria Grazia, piena di sofferenza finché un giorno conosce Giuseppe, rimane incinta e decide di fuggire a Milano con lui, lasciando il natio Molise ed il marito con cui viveva un finto matrimonio. Una scelta che forse immaginava di emancipazione e libertà, ma le difficoltà economiche e la denuncia penale che pende su Lucia per l'adulterio commesso, non permettono a questa neo famigliola di vivere e crescere la bimba in tranquillità e così i genitori, quando la piccola non ha nemmeno un anno, la abbandonano nel parco di villa Borghese a Roma e poi abbandonano loro stessi alle acque del Tevere.
La scrittura come nel libro precedente ha il passo della poesia e la narrazione è spesso intervallata da digressioni sempre interessanti ed indovinate e dai versi dei poeti amati dall'autrice. In definitiva un romanzo favoloso, destinato a mio parere a rimanere nel tempo e a diventare un classico della letteratura italiana.
Voto 10 e lode

Sonata d'inverno - Dorothy Edwards

"Sonata d'inverno" è l'unico romanzo di Dorothy Edwards pubblicato nel 1928. Ambientata durante un inverno nella brughiera inglese, la trama appare insignificante nel senso che non succede niente e tutto si muove con lentezza, noia e una sorta di insofferenza. La vera protagonista è la solitudine dei personaggi, invano alla ricerca di dare un significato alla propria vita. Alla fine dal terreno ghiacciato fanno capolino i bucaneve quasi a ricordarci che la speranza della primavera dovrebbe vincere su tutto, sebbene all'autrice forse questo non è bastato dato che è morta suicida a 32 anni.

Nel segno dell'anguilla - Patrik Svensson

Divulgazione scientifica, racconto naturalistico, storia di formazione, ode ad un pesce misterioso, saggio filosofico, riflessioni sulla nostra esistenza e sulla morte... Tutto questo in un unico fantastico libro, da leggere ed assaporare con lentezza...

"Può anche darsi però che io mi ricordi male. La memoria è traditrice, sceglie cosa tenere e cosa eliminare. Quando cerchiamo di ricostruire una scena del passato non è per niente detto che ci ricordiamo gli aspetti più importanti o rilevanti, piuttosto ci ricordiamo quello che sta meglio nel quadro. La memoria crea un dipinto in cui i diversi dettagli devono completarsi a vicenda. Non utilizza colori che stridono con lo sfondo. Quindi diciamo pure che stavamo in silenzio. Non saprei comunque di che cosa avremmo potuto parlare."

La libreria sulla collina - Alba Donati

La poetessa Alba Donati nel 2019, stanca di vivere in città (Firenze) e stressata dal suo lavoro in casa editrice, decide di aprire una libreria nel suo paesello natio, Lucignana (180 abitanti) in Garfagnana. Nasce così - anche grazie al crowdfunding e ad alcune donazioni - la libreria Sotto la Penna, piccolissima, ma dotata di giardinetto e vista impagabile sulle Alpi Apuane.
È ora uscito un libro che narra della libreria, in forma di diario scritto da gennaio a giugno 2021. Non contiene però solo la storia della libreria, ma anche di una famiglia e di una comunità; vi si trovano varie citazioni letterarie e suggerimenti di lettura, piccole perle che la Donati condivide con i lettori. Si capisce subito che l'autrice sa scrivere, e scrivere bene, ti appassiona e ti fa venir voglia di lasciare tutto ed andare a visitare questo posto incantevole dove la proprietaria ti serve un the con marmellate fatte in casa ed oltre ai libri vende calze con citazioni di Jane Austen... Insomma una vera chicca!

La cartolina - Anne Berest

La madre dell'autrice nel 2003 riceve una cartolina anonima il cui testo riporta solo 4 nomi: Ephraim, Emma, Noemie, Jacques. Sono i nomi dei suoi genitori e dei suoi fratelli morti nei campi di sterminio. Molti anni dopo Anne Berest decide di mettersi alla caccia del mittente e dalla sua ricerca nasce questo libro: un po' storia della sua famiglia e quindi delle sue origini ed un po' memoir per via della ricostruzione della vita della nonna Myriam, unica sopravvissuta all'eccidio, si traveste anche di "giallo" laddove si conduce l'indagine per scoprire chi ha inviato la cartolina. Molto appassionante, si legge d'un fiato ed è commovente perchè da pochi frammenti la Berest cerca di ricostruire quelle vite portate via senza diritto; si riflette sul significato di essere ebrei negli oscuri anni passati ma anche nei nostri tempi che dovrebbero - ma spesso non è così - aver fatto tesoro di ciò che questo popolo ha subito nella storia.
Voto 9

Amatissimi - Cara Wall

Letta l'ultima pagina di questo libro ho dovuto immediatamente ricominciare dalla prima: perché non riuscivo a staccarmi dai suoi protagonisti, dalla New York del Greenwich Village, dalle atmosfere che Cara Wall ha saputo creare. E perché volevo nuovamente immergermi nelle emozioni suscitate dentro di me da una scrittura così straordinariamente matura per essere un esordio .
Amatissimi è un libro che narra di due matrimoni, quello di Charles e Lily e quello di James e Nan; di come questi giovani si siano innamorati e poi impegnati a tener viva per tutta la vita quella fiamma che si era accesa in gioventù. Parla di come le vite di queste due coppie si siano intrecciate per via della religione e della fede in Dio. Tocca il tema della genitorialità e della disabilità. E tutto ciò lo fa in modo soavemente dolce e profondo.
Ma ciò che davvero ha toccato le mie corde ed affascinata è la descrizione della nascita e della costruzione delle relazioni interpersonali tra i quattro protagonisti, di tutti quei piccoli momenti in cui ognuno di loro decide di aprirsi all'altro, perché ne ha fiducia o perché solo semplicemente ne ha bisogno. I due uomini sono uniti fin da subito da una sincera amicizia nonostante le diverse personalità; la diffidenza istintiva che si crea a prima vista tra le due donne invece le allontana fino a ferirsi, ma negli anni il dolore e le difficoltà le portano poi a comprendersi e ad accettarsi.
Dunque leggete questo capolavoro! Capirete ancora una volta quanto tutti gli avvenimenti che affrontiamo durante la vita ci permettono di crescere e forgiare il nostro carattere, ma che in realtà nulla ci rende quelli che siamo come gli amici che incontriamo nel nostro cammino.

Le regole degli infami - Fulvio Luna Romero

Azione. Ambientazione. Adrenalina. Ecco gli ingredienti vincenti di questo bellissimo romanzo di Fulvio Luna Romero. Siamo a Jesolo (ma anche un po' nella vicina San Donà), in quel tempo "morto" che è la fine dell'inverno, prima dell'apertura della stagione balneare. Andrea Salvi è a capo di una ditta di distribuzione di bevande ma anche di "un'azienda" che conduce affari loschi: droga, prostituzione, racket. Salvi è la mente dell'organizzazione ma per gli affari sporchi si avvale di Africa, il Negro e Bomber, che costituiscono di fatto il suo braccio armato; lui preferisce dirigere le operazioni dal lussuoso appartamento in pineta dove vive con Valentina o meglio ancora dalla barca dove tiene riunioni lontano da orecchie indiscrete. Ma in quella che appare una banda affiatata vengono alla luce delle crepe...
Nulla è ciò che sembra, i colpi di scena si susseguono nei capitoli brevi ed asciutti del libro; non si scava a fondo nella psiche dei protagonisti perché si perderebbe il ritmo della narrazione, ma le loro azioni ne descrivono la personalità più di ogni indagine introspettiva. Il finale è forse un po' scontato, non nel senso di "banale" ma solo perché da alcune pagine si era intuito che queste vite - cariche ma vuote allo stesso tempo - non potevano che dar origine ad un'unica conclusione.
È difficile parlare di un noir senza spoilerare troppo, quindi mi fermo, ma leggete assolutamente questo libro: non occorre andare in America per immergersi in cupe atmosfere ma neppure per trovare un narratore così capace.

I miei stupidi intenti - Bernardo Zannoni

Cosa rende l'animale diverso dall'uomo?
La conoscenza di Dio? Il saper leggere e scrivere? La consapevolezza che la nostra vita è destinata a terminare? Cos'è la felicità?
A tutte queste domande prova a dare una risposta Bernardo Zannoni attraverso il racconto in prima persona della vita avventurosa della faina Archy.
Leggeremo di come ci siano molte similitudini tra l'esistenza umana e quella degli animali del bosco e di come l'istinto di sopravvivenza non sia poi così distante dalle regole non scritte che determinano molte scelte nella vita degli uomini: infatti tra gli animali, come tra gli uomini, sono i più forti e i più scaltri a farsi largo, mentre i deboli, meno avvezzi a scontrarsi ogni giorno con la durezza del mondo, rimangono ai margini o vengono abbandonati. Ma al tempo stesso in tutte le esistenze ci sono momenti che le rendono esaltanti e che le elevano a qualcosa che va oltre al semplice bisogno di nutrirsi o ad un ferino desiderio di sopraffazione, momenti per cui ogni individuo può dire di essere stato, seppure per un solo attimo, davvero felice.
Un libro fantastico, assolutamente da leggere, con una storia che tiene incollati alle pagine in modo incredibile.

Il nostro meglio - Alessio Forgione

Le chiavi interpretative di un libro sono molteplici e dipendono molto anche dalle esperienze di chi lo ha letto; "Il nostro meglio" può essere considerato quindi un romanzo di formazione, un attestato d'amore verso Napoli e la napoletanità, un libro sulla difficoltà di esternare i propri sentimenti. Ma per me oltre a tutto ciò rappresenta un manifesto sulla perdita di chi amiamo e sulla difficoltà - o addirittura impossibilità - per chi resta ad accettare la morte come momento del tutto definitivo nella vita di una persona.
Amoresano, ventenne matricola di Scienze Politiche di Bagnoli, deve far fronte alla malattia della nonna con la quale ha convissuto da bambino e al progredire dello sfascio del suo corpo; durante la lettura io ho rivissuto l'esperienza personale di accudimento di mia madre morente e tutto di quegli ultimi giorni è riaffiorato dolorosamente. Perché Forgione non ci risparmia nulla, ci fa soffrire fornendo numerosi dettagli medico/sanitari e poi sbattere davanti alla verità, cioè al fatto che a chi resta per molto tempo rimangono dentro solo rabbia, disperazione e frustrazione: "cosa aspettiamo quando non sappiamo più cosa desiderare? Cosa speriamo se niente più ci separa dalla fine? Cosa altro rimane quando non si sa più parlare, quando le parole, da sole, non possono coprire le dimensioni di quel che proviamo, se non piangere?" A queste domande laconicamente e tristemente Amoresano risponde: "Niente. Non ci resta niente, questa è la verità”. Ma poi alla fine del libro Forgione riaccende una luce di speranza: dopo aver numerato i capitoli del romanzo come se fossero un conto alla rovescia, dal n.10 al n. 0 (ed aver lasciato anche una serie di pagine bianche come a significare il vuoto), l'autore rinomina l'ultimissimo breve capitolo "Uno" quasi a voler sottolineare che la vita anche dopo un enorme sofferenza pian piano poi riprende...
LB

All'orizzonte - Benjamin Myers

Quando amo tanto un libro è difficile per me trovare le parole adatte per descriverlo e consigliarlo ma posso assicurare che ogni immagine di questo romanzo (il mare che spumeggia in lontananza, il giardino del cottage di Dulcie, la brughiera inglese) ed ogni sua singola parola non potranno che rimanere impressi indelebilmente nel vostro cuore per sempre.
"All'orizzonte" non è un libro dalla trama particolarmente originale, alla fin fine si tratta di un romanzo di formazione con un mentore, la deliziosa Dulcie Piper, che attraverso l'arte della maieutica socratica aiuta il giovane Robert a scoprire se stesso. Ciò che colpisce è lo stile: soave, lirico, dolcissimo. E la tematica che vuol far emergere, ovvero l'importanza della lettura, della letteratura ed in particolare della poesia come strumenti per capire il mondo che ci circonda e il proprio posto in esso. Ed ancora la magia della natura tutta intorno a noi: dagli insetti utili all'uomo come le api alle erbe infestanti come l'ortica, tutto è prezioso e va amato e compreso.

Lady Chevy - John Woods

Amy ha diciotto anni, frequenta con ottimi risultati l'ultimo anno di liceo ed è molto molto grassa, tanto da essere soprannominata Lady Chevy perché il suo fondoschiena è enorme come il retro di una Chevrolet. Vive in una anonima cittadina dell'Ohio in cui a causa dell'estrazione del petrolio tramite la tecnica del fracking le falde sono contaminate e la terra spesso trema.
La ragazza sogna di andarsene lontano, spera di poter accedere al college per diventare veterinaria e per lasciarsi alle spalle oltre quel luogo inquinato in cui vive, anche la sua famiglia disagiata: il padre è un uomo debole che ha venduto alle società petrolifere i diritti di estrazione delle sue terre, la madre - forse ancor più grassa di lei - è una ninfomane figlia di un gran capo del Ku Klux Klan locale, il fratellino è epilettico forse, chissà, per colpa dell'inquinamento.
Una notte però il suo amico ed amore segreto Paul le chiede di accompagnarlo in una spedizione punitiva e di sabotaggio contro le compagnie petrolifere che avvelenano i terreni e ciò che succederà cambierà la sua vita per sempre.
Libro eccezionale, da leggere assolutamente: indaga sui sensi di colpa e ci mette di fronte ai limiti morali che si è disposti ad oltrepassare per egoismo e/o per sfuggire ad una vita squallida e senza speranza. Durante la lettura ci accorgeremo con disagio di parteggiare per Amy e scopriremo con imbarazzo di augurarci che possa riscattarsi, tanto da passare sopra perfino alle imprevedibili decisioni dell'inquietante agente Hastings che indaga sull'attentato alla cisterna di petrolio cui la ragazza ha partecipato. Lady Chevy ci disturba perché convive con il mostro che è in lei... e noi?

Love after love - Ingrid Persaud

C'è tanta carne  fuoco in questo libro di Ingrid Persaud che prende a prestito per il titolo una famosa poesia di Derek Walcott: la violenza domestica, l'omofobia, la narrazione di tre solitudini, l'amore declinato in diverse sue forme, la condizione di chi immigra illegalmente negli Stati Uniti ed ancora molto altro. Ma la vera protagonista del romanzo è l'isola di Trinidad, i suoi colori, le sue spiagge, il suo cibo e le tradizioni della sua gente, un mix di persone di discendenza indiana ed africana. Un libro da non farsi assolutamente sfuggire anche per l'originalità del linguaggio e dello stile (la particolare struttura dei dialoghi è davvero indovinata ed imprime ritmo alla narrazione) e dalla cui travolgente lettura usciremo emozionati ed arricchiti.

Due vite - Emanuele Trevi

Come definire questo breve ma intenso libro di Emanuele Trevi? Memoir, biografia, saggio letterario, diario intimistico...
In realtà esso sfugge ad ognuna di queste definizioni pur comprendendole tutte.
Trevi scrive di suoi due amici, Rocco Carbone e Pia Pera (entrambi scrittori) che non ci sono più: sono mancati l'uno a 46 anni per un incidente in motorino, l'altra a 60 anni dopo una malattia. Trevi dunque parla di queste "due vite": descrive i caratteri dei due amici e la relazione a tre che lo coinvolge direttamente, ma va anche oltre, offrendoci riflessioni sulla morte prematura, sul rapporto tra la produzione artistica e la personalità di un autore, sulla necessità di guardare oltre agli inevitabili intralci disseminati lungo il nostro cammino.
Trevi scrive onestamente dei suoi amici, sottolineandone anche i difetti - soprattutto di Rocco, che era un tipo un po' cupo e spinoso - ma il suo cuore trabocca di dolcezza nei loro confronti e ciò lascia nel lettore la sensazione che questo racconto premesse da tempo nella sua mente e che finalmente fosse giunto il momento di farci tutti partecipi di queste esistenze.
Chiudo con le struggenti parole dello stesso Trevi che tra l'altro danno al titolo un'ulteriore chiave di lettura: "Viviamo due vite, entrambe destinate a finire. La prima è la vita fisica, fatta di sangue e respiro, la seconda è quella che si svolge nella mente di chi ci ha voluto bene”.

Tempi eccitanti - Naoise Dolan

La voglia, anzi il bisogno, di sentirsi "speciali": ecco cosa affiora dalla lettura di questo entusiasmante romanzo della debuttante irlandese Naoise Dolan, spesso accostata alla giovane scrittrice inglese Sally Rooney autrice di "Persone normali" e "Parlarne tra amici". Il confronto ci può stare anche se io - che ho amato moltissimo la Rooney - ritengo "Tempi eccitanti" ancor più godibile e centrato nello sviluppo delle varie tematiche: l'identità sessuale, il potere del denaro, l'influenza dei social, l'ingresso nella vita adulta, la globalizzazione, ecc.
La scrittura è asciutta, caustica, la narrazione scorrevole, molto divertente ed il ricorso alla prima persona si rivela indovinatissimo perché enfatizza la personalità della protagonista. Sulla trama diciamo solo che narra di un breve periodo della vita di una ventiduenne irlandese che si trasferisce ad Hong Kong per insegnare inglese in una scuola per bambini e dei rapporti interpersonali che crea in questa scintillante e frenetica metropoli. Il resto è tutto da scoprire! ATLANTIDE si conferma ancora una volta una novità molto importante nel panorama editoriale nostrano.

Il mio cuore umano - Nada Malanima

Non amo le autobiografie e neppure i racconti nostalgici in cui si narra dell'Italia che fu, quella contadina e pure un po' retrograda, ma spinta da ragioni personali (da bimba ero ammaliata dalla cantante Nada) ho deciso di prenotare questo libro in biblioteca. Alla fine l'ho letto, anzi divorato, in poche ore e non per soddisfare la mia vena malinconica, ma perché è bellissimo. Si tratta della storia un po' romanzata dell'infanzia di Nada, vissuta in un paesino toscano a cavallo degli anni '50 e '60, ma contemporaneamente è anche storia culturale e popolare dei piccoli centri italiani nel secondo dopoguerra. Lo sguardo su quegli anni è sì un pochino melanconico ma molto più spesso tagliente, sincero, talvolta crudo. E però, anche quando dietro la narrazione si nasconde una critica, essa è sempre fatta con indulgenza, con delicatezza, direi con amore. Non è un libro che pretende di dare lezioni, di fare filosofia, di insegnare qualcosa ma allo stesso tempo si leggono passaggi in cui ognuno di noi può cogliere un modo diverso di guardare alla realtà, di assaporare la vita. Nada pur essendo intimamente coinvolta nella narrazione, appare distaccata quel tanto che basta a trasfigurare i ricordi, si può dire che abilmente "inventi" il vero e renda in questo modo le sue vicende personali delle esperienze collettive.
Insomma un gran bel libro, con una scrittura sorprendente: poetica ed evocativa, ma mai stucchevole.

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